Introduzione


Accade spesso nella nostra vita che una serie di avvenimenti, incontri, occasioni succedano tutti in un periodo abbastanza ravvicinato di tempo riconducendo sempre nella stessa direzione: quasi una sorta di segno premonitore.

Tra il 1984 e il 1985, durante due miei soggiorni in Inghilterra, tutto quanto di importante avviene, mi colpisce, mi emoziona, ha sempre per protagoniste le rose e, in particolare, le rose antiche.

Da tre anni avevo rivoluzionato completamente la mia vita intraprendendo con grande entusiasmo e soddisfazione l'attività di vivaista, specializzata nella coltivazione di piante grasse per amatori. Nella primavera del 1986, sotto la spinta di quanto nei due viaggi di cui ho accennato sopra mi aveva colpito, decido di acquistare una prima ridotta collezione di rose antiche e botaniche.

Ancora adesso ricordo nei particolari la fedele ricostruzione di un piccolo giardino di rose di stile elisabettiano, realizzato dall'allora neo-rosaista John Scarman per il Chelsea Flower Show.

Devo ammettere che quanto allora mi colpisce in modo particolare non è soltanto l'ottima realizzazione del giardino, disegnato da Jane Fearnley-Whittingstall e la bellezza delle rose presentate, ma il piccolo catalogo che illustra la produzione del nuovo vivaio. Molto più di un semplice catalogo, la breve guida Roses du Temps Passé ricostruisce un'appassionante storia delle rose di un tempo e ne illustra, una via l'altra, partendo dalle più antiche, i requisiti e le caratteristiche per il loro migliore uso in giardino.

Di ritorno a Castagneto, nella mia mente si delinea chiara la decisione, o perlomeno, la speranza di potermi presto dedicare alla coltivazione delle rose. In particolare di "quelle" rose ammirate al Chelsea e, alcuni mesi prima, nel giardino di Sissinghurst, dove la proprietaria, Vita Sackville-West, realizzandolo, "ha scritto" uno dei più bei "poemi" dedicati alla rosa.

Contatto Scarman e la sua risposta non si fa attendere molto. Sorpresa: è lui per primo a lanciare l'idea di una nostra possibile collaborazione. Penso di non aver dormito molto quella notte e con me di aver trascinato nell'insonnia, dovuta all'eccitazione per i nuovi orizzonti che si aprivano nel futuro della mia attività, mio marito, l'entusiasta sostenitore e buon consigliere a cui sempre ricorro prima di gettarmi in nuove avventure. Di lì ad alcune settimane parto con lui per andare a definire con Scarman i particolari dell'inizio della nostra collaborazione e dell'impianto della nuova coltivazione di rose a Castagneto Po. Nell'autunno 1986 esce il primo catalogo Roses du Temps Passé - Vivaio Anna Peyron.

Per due anni, sotto la guida abile e professionale di Scarman, imparo tutto sulla coltivazione della rosa: dalla scelta delle gemme al loro innesto, dalla raccolta delle nuove piante all'imballaggio, l'etichettatura e la spedizione ai clienti.

Imparo via via a conoscere sempre meglio le rose, a dare consigli sulla loro scelta, a suggerirne l'uso e la migliore collocazione in giardino, a proporre accostamenti di forme e colori, a raccomandare le più profumate.

Imparo in seguito a progettare giardini di rose, pergolati, chioschi, festoni, arcate, siepi, bordure, a ringiovanire vecchi frutteti piantando al piede di meli, peri o susini rose sarmentose e ramblers, dalla crescita vigorosa e dalla fantastica fioritura primaverile.

Scopro quanto sia felice il loro accostamento alle piante aromatiche, alle erbacee perenni, ai bulbi; come ottenere grandi effetti scenografici con le più vigorose, lasciate libere di esplodere in cascate in mezzo ad alberi o arbusti; a selezionare le migliori per la coltivazione in vaso, nella decorazione di terrazze e piccoli giardini.

Più recentemente, dall'incontro con il mondo delle Clematis, scopro la possibilità di unire due piante che sembrano nate apposta per intrecciarsi, avvolgersi in un perfetto matrimonio di colori e forme che si esaltano a vicenda: la sontuosa 'Guinée' con la viticella 'Etoile Violette', la delicata 'New Dawn' con la clematis 'Purpurea Plena Elegans' o la vellutata 'Niobe'.

Intanto il roseto, piantato in una raccolta valletta all'interno del vivaio, cresce e prende forma. Oggi da fine aprile in poi lo si può visitare, consultandolo come un catalogo vivente: capire come un rosaio si svilupperà, qual'è il suo portamento naturale o come lo si possa modellare con l'aiuto di sostegni o potature. Giudicare il reale colore di fiori e fogliame, quest'ultimo così ingiustamente trascurato o la produzione di bacche in autunno. Affondare il naso nei calici di un' Alba o una Damascena per giudicarne il profumo.

Sono tante e tante le rose, sia botaniche che antiche o moderne che, opportunamente scelte, ci danno la possibilità di ottenere splendide fioriture per quattro anche cinque mesi all'anno e di adattarsi a quasi tutti i tipi di giardino. "Di nessun altro genere, eccetto la rosa, - dice giustamente Graham Stuart Thomas - si può dire altrettanto".

2004

Sono una trentina le rose che vengono ad arricchire questa nuova edizione del catalogo. Rose che in questi ultimi anni ho apprezzato in modo particolare e che mi è parso assolutamente irrinunciabile proporre per condividerle con gli appassionati di questo genere.

Ne voglio anticipare alcune. C'è un bellissimo ibrido di Té, la 'Safrano', dal profumo di garofano, i fiori di un giallo lunare, soffuso di un chiaro rossore sull'esterno dei petali. Una piccola cinese di Guillot, 'Irène Watts', dai fiori molto grandi, molto doppi, molto profumati. Una delle prime quattro rose che giunsero dalla Cina e ne rivoluzionarono il mondo: 'Odorata'.

Una sarmentosa veramente eccezionale per rifiorenza, vigoria e insieme di colori dei suoi fiori: giallo, albicocca, salmone, la Noisette 'Crépuscule'.

Ho scelto 'Lamarque' come sarmentosa a fiore bianco, per offrire un'alternativa ad 'Iceberg' poiché questa, in climi molto caldi, tende a defogliare precocemente. E, per rimanere tra le rampicanti, come non proporre la deliziosa figlia di 'Perle d'Or' x 'Gloire de Dijon', 'Phyllis Bide', che ci rallegra per tutta la stagione in un trionfo di piccoli fiori portati a mazzetti, prima composti e poi tutti spettinati?

E' senza dubbio nella sezione delle rose botaniche che vi offro le novità più numerose. Sono stati i colori autunnali dei loro fogliami e la ricchezza decorativa dei loro frutti a conquistarmi. Che meraviglia queste rose che fruttificano in autunno e con gran varietà di forme: cascate di piccole sfere arancio, di lunghe olive nere, di mini zucche rosse, di fiaschette scarlatte, di tonde meline lucide come fossero cerate. Ci sono rose botaniche originarie dell'Europa, dell'America, dell' Asia Orientale, del Medio-Oriente. Ce ne sono di tutte le dimensioni: piccoli cespugli, medi o grandi, alcuni imponenti e maestosi.

Non ho saputo resistere alla tentazione di aggiungere alle due banksiane, da sempre presenti in catalogo, le profumatissime R. banksiae lutescens e R. banksiae normalis, entrambe a fiori semplici, giallo canarino la prima, bianco la seconda. Sempre spettacolari per vigoria ed esuberanza, sia nello sviluppo che nella fioritura.

Sono anche lieta di aver potuto, grazie alla collaborazione di Isabella Devetta che produce il miglior sciroppo e la più profumata gelatina di rose che io conosca, mettere in coltivazione le varietà da lei utilizzate: due Rosa gallica veramente eccezionali per la fragranza dei loro petali. Gli amanti della cucina avranno un' ottima occasione per cimentarsi nella confezione di confetture, composte, petali cristallizzati o nell'andare a ricuperare vecchie ricette indietro nel tempo, fino all'antica Roma.

Alcune rose che comparivano nei precedenti cataloghi sono state eliminate. I motivi sono diversi: alcune si sono rivelate meno affidabili di quanto presunto, altre non hanno suscitato quell'interesse che avevamo sperato nel proporle, era necessario far posto alle nuove introduzioni non essendo possibile aumentare a dismisura il numero delle varietà in coltivazione. Confido che le nuove proposte possano far dimenticare le eliminate, senza rimpianti.

L'estate appena trascorsa è stata funestata da terribili problemi di siccità e lunghi periodi di altissime temperature, sia diurne che notturne: per questo ho contraddistinto le rose che tollerano bene un clima caldo e secco con la sigla ccss.

Inoltre, -AGM- indicato dopo il nome della rosa, vi segnala quelle che hanno ricevuto questo alto riconoscimento dell'inglese RHS (Royal Horticultural Society). L'Award of Garden Merit si richiama a valori non meramente estetici e potrà essere un' informazione utile per guidarvi nella scelta di una pianta di qualità sicuramente eccellente.

In questa nuova stesura molti errori sono stati corretti, alcune valutazioni ed indicazioni sono state riviste. Le note di coltivazione sono state rese più agili e di facile comprensione, con brevi didascalie e disegni esemplificatori.

E' tempo di lasciarvi alla consultazione, non senza avervi prima ricordato che il catalogo può essere utile, almeno lo spero, ma una visita al vivaio e al suo roseto è ... veramente un'altra cosa.

2011

Il catalogo si arricchisce. C’e un intero gruppo nuovo dedicato alle Coprisuolo.

Ci sono nuove introduzioni tra le Cinesi le Portland le Rugose le Tè le Rampicanti e le Sarmentose. Delle rose di David Austin nella forma rampicante che ci sono molto piaciute.

Per far posto a tutte queste novità siamo stati costretti  ad eliminarne alcune, il minor numero possibile e sempre a malincuore!

Qualche anticipazione: ’Portlandica’, molto più nota come ‘Duchess of Portland’, perché un utile piccolo cespuglio sempre in fiore e per il mistero che circonda le sue origini e il suo nome.

Due ibridi di Rosa moschata: ‘Narrow Water’, spettacolare per le dimensioni e la fioritura che si prolunga per tutta l’estate e ‘Princesse de Nassau’, piccolo rampicante o grande cespuglio dal profumo intenso e muschiato.

Delle quattro nuove Rugose, la molto rifiorente, molto rustica,molto resistente alle malattie la bianca ‘Schneezwerg’ che vi rallegrerà anche in autunno col ricco giallo oro del fogliame e il rosso brillante dei cinorrodi.

Abbiamo ceduto al fascino irresistibile di due ibridi di Gigantea: ‘Lijang Rose’ e ‘Sénateur Lafolette’. Impossibile rinunciare all’imponenza del loro sviluppo,ai loro grandi fiori voluttuosi e profumatissimi che in un solo lungo periodo ci regalano il massimo,anzi di più.

La splendida Botanica Rosa palustris, in fiore a giugno/luglio quando le fioriture iniziano a scarseggiare per il caldo.

Sappiamo che consultare un sito, come sfogliare un catalogo, alla ricerca di quali rose scegliere può suscitare momenti alterni di eccitazione e scoramento: troppo ricca l’offerta, troppe descrizioni seducenti o foto accattivanti.

Per non sbagliare ci vuole allora un momento di calma e riflessione

Non perdere mai di vista l’uso che si vuol fare delle rose in giardino,(e non un giardino in astratto, ma il nostro, con lo spazio e la luce che ha, con le piante che già ci sono, con i suoi colori, il suo disegno, l’ambiente che lo circonda ecc. ecc.).

Avere un pensiero alle stagioni e ai loro colori, all’armonia tra le varie piante. Ricordare che bisogna rispettare le esigenze di ogni pianta perché possa crescere naturalmente sana e quindi bella. Solo dopo questo momento, ci si potrà scatenare a realizzare i propri sogni, si potrà dar sfogo alla propria fantasia, essere anche audaci nelle scelte!